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Quando si affronta il tema del business plan si entra in un territorio fra i più complessi dell’insegnamento delle discipline che hanno a che fare con l’analisi di bilancio e la sua proiezione per il futuro.
Si tratta, infatti, di un esercizio che, sebbene eseguito con strumenti anche evoluti, si concretizza nel “modellizzare” la realtà futura che, per definizione, è talmente articolata, multidimensionale e complessa da poter essere ridotta a formule in un foglio di lavoro.
Come affrontare, quindi, tale fattispecie? Semplicemente invertendo i fattori!
Quali grandezze in azienda possono essere previste con ragionevole certezza? I ricavi o i costi? Certamente questi ultimi sono più agevolmente dominabili e pianificabili in quanto i ricavi sono incerti per definizione dipendendo da un mercato che, nel caso delle startup ad esempio, si va per la prima volta ad esplorare. Ecco, quindi, il motivo del passare da un approccio di costruzione del business plan “
revenues driven
” ad un approccio “
cost driven
”. |
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